Cefs e Edilmaster, formazione per tecnico edile: gestione a 360° del cantiere, in ottica green

Mar 25, 2022 | news

Il diploma di quarto anno permette di gestire la complessità di cantieri fortemente digitalizzati e innovativi, in linea con la transizione ecologica

25.03.2022 – 08.00 – Preconcetti e poca conoscenza sono sentimenti che accompagnano l’immagine del settore edile e delle figure professionali che girano intorno ad esso, dove la figura dell’architetto è forse l’unica che emerge con chiarezza. Pochi pensano alle qualifiche altamente specializzate che si ottengono nell’ambito dei corsi proposti dagli Enti di Formazione Professionale, limitando l’immaginario collettivo alla figura del muratore. Eppure, quest’etichetta è ben lontana dalle competenze che il mondo delle costruzioni oggi richiede. In Friuli-Venezia Giulia i diplomi di qualifica rilasciati, dopo il quarto anno, dal Cefs di Udine e dall’Edilmaster di Trieste e Gorizia, formano oggi Tecnici edili: figure articolate che uniscono capacità operative a competenze gestionali per garantire la gestione di un cantiere, dalla presa in carico del progetto fino alla sua completa esecuzione.

Un Cantiere 4.0, insomma. Un luogo dinamico che si avvale della tecnologia e quindi non più solo di forza fisica, e che richiede all’operatore di utilizzare la testa per valorizzare mezzi e strumenti a disposizione e gestire in modo efficace le fasi produttive. Un esempio? L’utilizzo di droni per i rilievi topografici che un tempo si effettuavano manualmente. Ciò permette di dimezzare i tempi con risultati estremamente precisi, ma esige una conoscenza approfondita dello strumento. È evidente che la complessità dei cantieri e delle strumentazioni impiegate necessitano oggi di competenze superiori. La formazione, dunque, riveste un ruolo centrale: oltre alle attività manuali, deve addestrare all’utilizzo di strumenti tecnologici e macchine e a una visione a 360° dell’attività.

La filiera delle costruzioni

Si pongono così le basi di un approccio di formazione continua, in cui approfondire gli assi culturali, dopo il quarto anno, con la prosecuzione degli studi: chi non vuole inserirsi immediatamente nel mondo del lavoro – pur potendolo fare, visti i numeri crescenti di richieste – può continuare gli studi all’Istituto per geometri o all’interno della filiera IFTS, l’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. Il Cefs è Centro regionale IFTS per Edilizia, Manifattura e Artigianato e propone quattro percorsi IFTS nel territorio regionale.

Sempre più digitalizzato, il settore edile non può prescindere da tematiche come il Green o la sicurezza, secondo le infinite variabili dei cambi climatici. Rispetto a molti altri lavori caratterizzati da un elevato livello di staticità ha infatti una peculiarità: il dinamismo. Una volta finito un cantiere, ci si sposta nel successivo in cui avviene un’altra lavorazione, fino ad arrivare al completamento del manufatto. Serve dunque una mente aperta, proiettata al problem solving. Anche in questo caso entra in gioco la formazione, che può fare la differenza allenando le competenze richieste con un approccio multidisciplinare: caratteristica comune di tutti gli enti che fanno parte di EFFEPI, è ancor più sentita dal settore delle costruzioni e dell’arredamento, che da sempre investe sull’aspetto vocazionale dei propri allievi, sulla loro crescita personale e sull’orientamento affinché scelgano il cammino più adeguato. Come evidenzia Loris Zanor, direttore del Cefs di Udine, “la realizzazione di un’opera ha un significato profondo perché lascia un segno indelebile. L’intelligenza delle mani è ciò che rende speciale questo tipo di formazione professionale: si diventa parte di una storia”. Vedere un’opera compiuta attraverso la successione delle sue fasi vuol dire in qualche modo “fissare delle bandierine sul territorio, innalzare la propria autostima e sentirsi parte di un processo” continua Zanor “Tutti gli operatori edili sono fieri del loro lavoro. Ogni strada, ogni paese, ogni edificio sono anche narrazione di realtà personali. Gratificazione e varietà connotano queste professioni, rendendole adatte a persone dinamiche che hanno anche voglia di “sporcarsi le mani” e vedere il risultato tangibile del proprio impegno”.

Sbocchi occupazionali: un trend in crescita

Nel settore costruzioni si assiste a un fenomeno costante: gli allievi, una volta introdotti in stage nelle aziende, spesso vengono richiesti alle scuole per essere velocemente inseriti in ambito lavorativo. A giugno 2021, ogni qualificato aveva almeno quattro aziende disposte ad assumerlo. Anche la gratificazione economica che ne consegue è alta: i contratti di apprendistato in edilizia, ad esempio, partono da livelli retributivi superiori a tantissimi altri comparti.

Tra le materie teoriche si lavora molto sul disegno tecnico, che successivamente con software molto semplici come SketchUp permette di passare ad AutoCAD per elaborazioni architettoniche. Da un’idea progettuale, si passa alla costruzione di un modellino con l’aiuto del docente di tecnologia, per poi realizzare in aula di informatica disegni in scala e terminare in laboratorio didattico con la realizzazione del manufatto: è così che i ragazzi toccano con mano tutte le fasi, dalla progettazione alla costruzione. Oltre al disegno si studia tecnologia delle costruzioni e dei materiali, da quelli più tradizionali a quelli più innovativi e green, in un’ottica di economia circolare che verte al recupero. L’innovazione oggi, passa molto spesso dall’utilizzo di tecnologie e processi del passato applicati alle esigenze attuali.

Non solo costruzioni: la decorazione si tinge di rosa

Avviato cinque anni nella sede triestina di Edilmaster e, da quest’anno, anche al Cefs di Udine e all’Edilmaster di Gorizia è il corso di Operatore artistico, complementare a quello edile. Istituito dopo un accurato studio del territorio regionale, è pensato per recuperare competenze pittoriche degli studi d’arte e attività di laboratorio, meno presenti all’interno dei percorsi liceali e offrire una corretta collocazione scolastica a una larga fetta di studenti con competenze artistiche e manuali sviluppate ma magari non in linea con percorsi liceali. Focalizzandosi su finiture, restauro e decorazione, è risultato particolarmente affine al genere femminile, storicamente meno rappresentato dal settore. Sono proprio le donne a dimostrare infatti una spiccata competenza in tali lavorazioni, grazie a innate precisione, sensibilità e cura del dettaglio che talvolta superano quelle dei colleghi maschi. “Si tratta di un percorso che completa la filiera e crea delle professioni di nicchia difficili da trovare, soprattutto a seguito dei frequenti Bonus e incentivi a sostegno del recupero edilizio” afferma Walter Lorenzi, direttore di Edilmaster, che sottolinea come “nei cantieri si vede sempre più presenza femminile e si è creato un nuovo, arricchente equilibrio”.

Il campo delle lavorazioni artistiche si sta sviluppando quindi verso Murales e Graffiti, oltre a legno, metalli e mosaici. Gli enti di formazione professionale presenti sul territorio regionale, pur seguendo il medesimo modello didattico, sono connotati da un approccio esperienziale diverso. Grazie a una convenzione con la Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, ad esempio, gli allievi del Cefs dopo la qualifica possono proseguire gli studi conseguendo il diploma di Maestro di arte musiva. In convenzione con la Scuola Comics di Firenze, hanno attivato laboratori didattici per rendere più accoglienti le aree colloquio e svago del Carcere di Udine e di Tolmezzo. A Udine in particolare nella zona colloqui è stato creato un parco avvolgente all’interno della stanza per migliorare gli attimi socialità tra detenuti e famiglie. Un esperimento che Cefs vuole estendere ad altre realtà lavorando in sinergia con i Comuni nell’ottica di recupero del patrimonio esistente. Cefs, poi, punta su esperienze di stage in giro per l’Europa: “Viaggiare o lavorare all’interno di una realtà sconcertanti come i carceri sono momenti di crescita e apertura mentale” spiega Zanor “l’obiettivo è educare al bello, in un senso ampio che contempla il prendersi cura, il creare opere in armonia con l’ambiente circostante e le persone che ne fruiscono. Questi cantieri didattici, come quello che sta per partire in una scuola di Udine sud, e all’interno dell’ospedale civile di Udine vertono su un tipo di formazione che crea consapevolezza e valore”. Cefs è una delle tre scuole in Italia che offre formazione virtuale con simulatore: una postazione con software dedicati e grande schermo permette ai ragazzi e agli adulti di sperimentare attività necessarie a conseguire i patentini, come movimentazione dei carichi con gru o muletti, o movimentazioni terra con pala, terna o escavatore. Gli allievi si esercitano prima di fare l’esame: attività a rischio zero, green perché senza consumo di carburante e materiali con, in più, l’opportunità di mettersi alla prova su situazioni davvero estreme. Talmente utile che, posto in un’aula mobile attrezzata su un camper, è stato portato in tour per l’Italia e messo a disposizione di altre scuole.

Fortissima l’applicazione pratica e la connotazione sociale anche nei percorsi formativi targati Edilmaster, che punta a far lavorare i suoi allievi su attività sfidanti e contemporanee. “Portiamo all’interno della scuola richieste di numerosi committenti, tra cui soggetti locali del terzo settore o enti pubblici” spiega Walter Lorenzi “vere sfide per i nostri ragazzi, che possono così sviluppare competenze tecniche ma calate su casi reali, tangibili, con la possibilità di trasformare un pezzo della loro città e rendere un servizio alla collettività”. Svariati i laboratori realizzati sul territorio: dalla decorazione di playground di basket al rilancio di quartieri periferici come quello di Altura, dove gli allievi hanno seguito la ristrutturazione di una superficie ammalorata dedicandosi poi alla decorazione pittorica, letteralmente rivoluzionandola: qui imparare sul campo vuol dire partire dal disegno tecnico e i rilievi, passando per la fase di proposta progettuale alle trafile burocratiche delle commissioni edilizie.

Anche in questo caso, dinamismo e varietà sono parole d’ordine: i ragazzi si cimentano con allestimenti di rassegne contro la violenza sulle donne, restyling dei giardini della Fondazione Lucchetta Ota D’Angelo Hrovatin, progetti di street art e creatività urbana come il murales di Via Flavia o il redesign degli interni dell’ITIS Casa di cura per persone anziane. “Nel nostro settore è fondamentale fare rete e attivare un dialogo tra scuole, operatori culturali, artisti, amministratori e cittadini: la creatività innesca processi partecipativi che possano migliorare davvero la vivibilità delle nostre città”. Nemmeno il lockdown ha fermato la vivacità degli allievi di Edilmaster, che hanno seguito da remoto la riprogettazione di Piazzale Valmaura, a Trieste, collaborando con uffici tecnici comunali e ditte leader di settore. La rete con le aziende, infatti, è fondamentale per imparare la professione e garantirsi opportunità soddisfacenti dopo gli studi: l’edilizia del futuro è un’edilizia sostenibile che adotta soluzioni progettuali, costruttive e impiantistiche ad altissimi standard di efficienza e deve essere attenta alla salute e alla qualità della vita dei cittadini.

[l.f] [v.k]