Cefap: la filiera della formazione agroalimentare. Approccio tecnico per la crescita personale

Apr 28, 2022 | news

28.04.2022 – 08.00 – Come molti altri settori, anche quello agricolo sta vivendo una rinnovata fase di sviluppo da un punto di vista ecologico, digitale e culturale. Per quanto riguarda gli aspetti legati all’ambiente e all’agricoltura, in cui transizione ecologica e sostenibilità sono le due parole che sentiamo pronunciare più spesso, è sicuramente in atto una trasformazione culturale. Ciò è dovuto all’introduzione di nuove tecnologie e di nuovi strumenti di gestione e pianificazione delle attività, ma anche ad un cambio generazionale pronto a recepire ed arricchire di nuove competenze la tradizionale figura dell’agricoltore. “Tuttavia, è importante sottolineare che se da un lato c’è la forte esigenza di avere profili aggiornati, adeguati alle nuove esigenze e all’innovazione del settore agricolo – spiega Massimo Marino, direttore del Cefap – dall’altro resta imprescindibile una base solida di conoscenze dei processi di lavoro, che vanno dalla coltivazione alla raccolta, fino alla trasformazione dei prodotti”. È evidente che più di ogni altro ambito, l’agricoltura oltre ad essere improntata su dei cicli, naturali e di processo, si basa fortemente su una sua vocazione naturale, quella di filiera. Per il Cefap, ente specializzato nella formazione agricola e agroalimentare, nonché capofila del Polo formativo Agroalimentare e del Polo formativo dello Sviluppo Rurale FVG, è il perno su cui si basa tutto il percorso didattico pre e post Qualifica professionale.

“L’operatore Addetto alle attività agroambientali acquisisce competenze per la gestione delle attività agricole ed è in grado di intervenire con modalità e tecniche che preservino e migliorino l’ambiente rurale – continua Marino –. È preparato per utilizzare tecniche a basso impatto ambientale previste dal Piano di sviluppo rurale, per applicare metodi di agricoltura biologica conformi alla normativa europea e per gestire l’agro-ecosistema ‘azienda” in funzione di un’attività produttiva eco-compatibile”. Grande attenzione viene dedicata alla trasformazione, conservazione e confezionamento dei prodotti con attività pratiche sulla lavorazione di carni, la realizzazione di conserve alimentari, le tecniche di base per la trasformazione del latte, mediante il percorso per Addetto alle lavorazioni in filiere agroalimentari. Importanti poi sono le competenze gestionali, acquisite con attività simulata sull’impresa cooperativa.

La filiera della formazione agroalimentare

Ogni figura professionale formata ha la caratteristica di avere un profilo multidisciplinare e multifunzionale: ogni studente fin dall’inizio svolge ore di pratica all’interno di diverse aziende agricole convenzionate. Questo porta i ragazzi ad identificarsi fin da subito con il lavoro ma, durante il percorso triennale o quadriennale, li aiuta a capire anche ciò che all’interno del settore agricolo e agroalimentare gli è più vicino. Gli allievi vengono formati a una visione a 360°: accanto alla preparazione specifica sulle competenze tecniche necessarie a riconoscere l’innovazione e gli strumenti ad essa collegati, rimane fondamentale la conoscenza approfondita dei processi di lavorazione legati al territorio. Una trasversalità di impieghi che si basa su di una solidissima preparazione di base, collegata alla capacità di gestire culturalmente i problemi e le opportunità che si presentano.

“Si crea così un forte legame con il territorio e le sue aziende – spiega Luigi De Carli, coordinatore dei corsi Cefap – I ragazzi partecipano in modo attivo e questo coinvolgimento fa emergere in loro non solo aspetti tecnico professionali, ma anche competenze trasversali che permettono di sviluppare qualità personali per relazionarsi con il mondo del lavoro. Si portano a casa un bagaglio di esperienze di vita fondamentale, perché fin dai primi giorni di scuola, assolti gli obblighi formativi sulla sicurezza, vengono gradualmente introdotti nelle aziende per cimentarsi in attività pratiche. Successivamente, in seconda, terza e quarta, lo stage fornisce un’ulteriore possibilità di consolidare le competenze”.

“Il valore più significativo dei nostri corsi – prosegue De Carli – è proprio l’accompagnamento dell’allievo che, uscendo dalla terza media, ovviamente non ha nessuna competenza tecnica ma, soprattutto, nessuna capacità personale per entrare nel mondo del lavoro. L’aspetto fondamentale del nostro metodo di insegnamento è che docenti e tutor accompagnano i ragazzi sia a maturare competenze tecnico professionali, aggiornate rispetto alle esigenze di un settore in continua evoluzione, sia quelle trasversali, le soft skills. Le aziende oggi chiedono bravi operatori che sappiamo stare nel contesto lavorativo, che abbiano le competenze pratiche per portare avanti un’attività ma anche la giusta “tenacia” per affrontare inevitabili sfide e difficoltà. Non solo, questo continuo ed immediato contatto con il mondo reale, da un punto di vista psicologico, gratifica molto i ragazzi e li aiuta nel percorso di crescita umana”.

L’approccio multidisciplinare non riguarda solo il settore agricolo, ma coinvolge anche tutti gli aspetti della trasformazione, l’altro filone peculiare dei corsi di formazione targati Cefap: gli allievi sono chiamati a conoscere da vicino questi processi di modo che, entrando in un’azienda, possano “potenzialmente” dare dei consigli per razionalizzarli e renderli più redditizi. Lo stretto legame del Cefap con la Regione consente di introdurre all’interno dei vari percorsi le strategie che vengono portare avanti nei confronti del settore agricolo. Aspetti che vengono continuamente inseriti nella didattica, con un’attenzione alle evoluzioni del settore e delle politiche agrarie in atto. Ciò apporta quel valore aggiunto alla conoscenza degli studenti che sarà poi trasferibile nelle realtà in cui andranno a lavorare.

La sicurezza prima di tutto

Prioritaria nel percorso didattico del settore è l’attenzione alla sicurezza sul lavoro, che coinvolge diversi ambiti. Le ore dedicate alla formazione su salute e sicurezza superano di gran lunga quelle necessarie ad assolvere agli obblighi legislativi, e non si basano solo sulla mera lettura della normativa, ma si fanno davvero concrete: un esempio su tutti, la creazione di percorsi interattivi per il rilascio delle abilitazioni all’utilizzo delle attrezzature e dei trattamenti fitosanitari. La valutazione del rischio rispetto all’utilizzo dei trattamenti viene trattata anche all’interno di un corso obbligatorio sui fitosanitari, propedeutico all’esame ERSA ai fini del rilascio del patentino. Ogni realtà in cui Cefap va a operare con gli studenti, facendo attività di pratica, deve essere impeccabile dal punto di vista della sicurezza: tra le altre cose, le imprese devono rispondere a determinati requisiti, che vengono verificati e validati dall’Ente, per essere accreditate come soggetti in grado di ospitare stagisti.

Inoltre, il Cefap a novembre 2021 ha siglato un protocollo d’intesa con SEA Tuscia, spin-off dell’Università viterbese, per introdurre prima della fine dell’anno formativo un sistema innovativo sulla realtà aumentata Safety AR relativo alla sicurezza e salute sul lavoro nel settore agricolo, forestale e agroindustriale. È in fase di avvio una sperimentazione di un sistema informatico dove i cartelli e i segnali relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro vengono “raccontati” da alcuni avatar visualizzabili attraverso il proprio smartphone. “Qualsiasi studente o lavoratore potrà accedere a tutte le informazioni che vuole semplicemente spostandosi tra aule e laboratori, usando il proprio smartphone”, spiega il direttore Marino. “A breve la introdurremo in Cefap quale strumento a supporto della sicurezza sul lavoro in azienda, ma questa tecnologia la utilizzeremo per la didattica con i ragazzi e le aziende agroalimentari. Non vi sono confini: con docenti e ricercatori dell’Università della Tuscia stiamo valutando un utilizzo che consenta la costruzione di video informativi realizzati direttamente dagli allievi assieme ai docenti di sicurezza.”

Innovazione tecnologica e Smart Farming

Da quest’anno è stato inserito, nel terzo e quarto anno, il tema dello Smart Farming “Gestione agricola intelligente”: l’agricoltura 4.0, nel caso di Cefap, porta con sé i programmi informatici di gestione integrata del processo produttivo della filiera agricola della società Agriver. “Attraverso un unico software, partendo dal controllo di gestione, bisogna essere in grado di verificare e mappare qualsiasi processo di lavorazione – al quale si possono collegare i diversi macchinari – fino alla vendita del prodotto finale, se l’azienda fa anche quello” spiega De Carli. Cefap sta investendo molto su questi aspetti per preparare adeguatamente gli studenti alla conoscenza e all’utilizzo di pacchetti informatici che consentano una gestione integrata dell’attività agricola. I ragazzi vengono preparati affinché siano in grado di apportare conoscenze innovative che, a seconda della realtà in cui vanno ad operare, possano migliorare i processi produttivi. Si tratta di un grande passo avanti per molte realtà agricole, dove l’utilizzo di questi software è ancora mentalmente lontano, ma si inizia a comprendere l’importanza del monitoraggio dei dati. Un passaggio ulteriore che verrà fatto a breve dall’Ente di formazione sarà introdurre dei mini laboratori di simulazione per fare didattica che riguardi non solo l’introduzione di dati ma anche la guida delle macchine.

Lavorazioni forestali e agricoltura di montagna. Una totale immersione nella natura

Tra i percorsi Cefap spicca anche il percorso Addetto alle attività ambientali montane: centrato sulle lavorazioni forestali e dell’agricoltura di montagna, è collegato al Centro Servizi per le Foreste e le Attività della Montagna (Cesfam) della Regione Friuli Venezia Giulia, la cui sede si trova a Paluzza. Una collaborazione storica, attivata per garantire una formazione continua a braccetto con le esigenze degli operatori forestali.  Percorso decisamente accattivante per chi ama la natura e l’ambiente di montagna, è caratterizzato da numerose attività sportive: i ragazzi, ad esempio, vengono addestrati nell’arrampicata e nello sci affinché siano in grado di intervenire, se necessario, in opere di ingegneria naturalistica in periodi invernali e gestire in sicurezza lavori in forte esposizione. In collaborazione con gli operatori locali è stata anche riattivata una struttura convittuale nel territorio di Tolmezzo per accogliere gli allievi che non riescono a tornare a casa la sera.

Anche in questo corso la parola d’ordine è multicompetenza: si collabora con le diverse aziende del territorio montano, da quelle boschive a quelle prettamente agricole, ma anche con il CAI per la manutenzione sentieristica e la sistemazione di alcune aree, oltre alla Riserva del Cornino e La Polse dove i ragazzi hanno l’opportunità di sperimentare diverse lavorazioni. L’obiettivo da un lato è cercare di dare risposte diverse al territorio per valorizzare tutto ciò che ruota attorno all’agricoltura di montagna, dall’altro far fare esperienze diversificate ai ragazzi. “La nostra più grande soddisfazione è vedere ex allievi che ora ospitano in stage studenti dei corsi: un esempio vivente della capitalizzazione di risorse che, altrimenti, andrebbero disperse in un territorio così delicato come quello montano” dice Marino.

Istruzione Superiore altamente specializzata e riconosciuta

Cefap, come capofila del Polo Formativo agroalimentare FVG, è responsabile anche della formazione Superiore post Diploma della regione. È anche attivo in prima linea con il Catalogo formativo del Piano di Sviluppo Rurale, fondamentale per l’aggiornamento delle imprese agroalimentari della regione, attraverso un’assidua collaborazione con enti di ricerca, università ed il Cluster Agrifood. Questi legami creano valore aggiunto perché consentono di connettere rete di esperti e di aziende, che poi vengono capitalizzate all’interno dei corsi di istruzione e formazione professionale sia in termini di didattica, sia di collegamenti per le attività di stage e di alternanza scuola/lavoro.

La filiera formativa si estende quindi dalla IeFP fino alla Qualificazione superiore post diploma, corsi molto specializzati adatti anche a studenti universitari. Quest’anno, ad esempio, sono stati avviati dei corsi nati in collaborazione con il Collegio dei Periti Agrari sulla consulenza agronomica, per formare una figura che poi possa iscriversi all’Ordine. Il prossimo anno vi sarà un innovativo percorso dedicato allo smart farming. I percorsi gestiti dal Polo Agroalimentare FVG sono annuali e durano 800 ore, fornendo un’ulteriore qualifica professionale: per i laureati sono uno sbocco lavorativo immediato, mentre per i ragazzi che hanno un diploma in mano non solo si possono trasformare in inserimento lavorativo, ma si configurano come una preziosa opportunità di specializzazione specifica da intraprendere dopo il percorso scolastico.

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